Barba è composta da un uvaggio tipico delle colline saluzzesi, ma è trasformato come pochi (o nessuno) ha osato: con fermentazione spontanea data dai lieviti indigeni presenti in vigneto. Il vino dalle viti del Barba (lo zio, l’anziano vignaiolo) è ottenuto da piante con più di 50 anni di vita. Due vitigni con epoche di maturazioni differenti ma storicamente vendemmiati insieme: in questo modo l'acidità dell'uno viene ben sostenuta dal tannino dell'altro. Un ricercato equilibrio che si presta a tutto pasto in tavola, in spiaggia, per un pic-nic, in barca, in montagna o per un pigiama party: davvero, Barba sta bene ovunque.
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Braccia Rese è il nome della società agricola di Elia, Giovanni e Livio, in ordine: un designer che diventa vignaiolo, un geometra che salva la vigna di famiglia e un enologo che conosce e crede del vino di casa (e se alcuni nomi e storie suonano familiari, è perché lo sono: Livio ed Elia sono gli stessi due personaggi della Sidreria C&L). Condividono tutti lo stesso imprinting ambientale, quello delle campagne del cuneese e delle colline saluzzesi, e tutti condividono la stessa missione: restituire braccia forti e teste fresche ad un'idea di agricoltura che è insieme antica e inesplorata. In vigna interventi manuali e solo rame e zolfo in quantità limitate, in cantina no a chiarifiche e filtrazioni. Le varietà sono quelle del territorio, misconosciute al grande pubblico, e sono tutte guardate attraverso lenti nuove. Uve come il Quagliano, che abbandona gli zuccheri residui e la bassa gradazione per diventare pet-nat secco, o come la Neretta Cuneese, una varietà erroneamente giudicata di serie B che diventa centrale nel bicchiere. Ne sentiremo (e berremo) delle belle.
La nostra cascina
Braja è la nostra cascina, bottega ed enoteca dove trovare una selezione di prodotti da aziende agricole del territorio piemontese che lavorano duramente per valorizzare il territorio e tutelare la biodiversità attraverso i principi del "buono", del "pulito" e del "giusto" promossi da Slow Food.
Come valorizziamo il territorio piemontese
La nostra etica guarda alla biodiversità, alla sostenibilità e alla territorialità con il desiderio di valorizzare questi tre principi attraverso un'agricoltura lenta, responsabile e gentile.
